venerdì 29 giugno 2018

Yōjo Senki: Saga of Tanya the Evil - 幼女戦記



Titolo non Giapponese: Saga of Tanya the Evil
Genere: Fantasy, Mondo alternativo

Oggi vi voglio parlare di Yōjo Senki, un prodotto niente male. Irriverente, politicamente scorretto e con una trama molto originale realizzata dalla NUT (FLCL etc.), trasmesso nel 2017 in Giappone,


Diretto da Testuro Araki (Kabaneri the Iron Fortress*, High school of Death, etc.) e sceneggiatura di Kenta Ihara (Ajin, Zankyō no Terror, etc.), in  13 episodi narra le vicende di Tanya, soldatessa dell'Impero in guerra con le altre nazioni. Fin qui tutto normale, se non fosse che Tanya è ancora una bambina e che non è quello che sembra. In realtà lei è...

Accidenti non si fanno spoiler in questo blog!

Tanya Degurechaff, orafana e povera, farà presto carriera in un esercito dove i "ricognitori" (dotati di forza magica) vengono impiegati in guerra con tecnologie all'avanguardia e lei sembra possederne una con un segreto.

Il personaggio di Tanya Degurechaff, spietato, cinico e senza scrupoli, viene mascherato ottimamente dal suo aspetto di fanciulla la cui ombra ed il suo aperto conflitto con Dio (che lei chiama entità X) rende il personaggio affascinante e fa completamente dimenticare che stiamo parlando di un oramai inflazionata storia sull'ennesimo mondo parallelo.

Il Character Design di Yuji Hosogoe convince e sconvolge poiché Tanya possiede due facce: un angelo che nasconde in verità uno spietato demone. Ciò lo rende davvero un personaggio curioso e mai banale, insomma, bello cattivo.

L'opening dei Myth& Roid Jingo Jingle convince ed apre la strada ad ogni episodio alla completa follia della protagonista tutto carriera ed arrivista. 
Le due ending, la prima incalzante - forse troppo - di Aoi Yuki (ending: Gundam Build Fighters, The Piano no Forest, etc.) e la seconda di Mako Niina - più tranquilla ma poco scorrevole - concludono nel complesso il pacchetto ben confezionato che non delude mai in nessun episodio.


Le movenze dei personaggi e le colorazioni sono di primo livello e l'espressività dei volti estremizzata all'inverosimile collima perfettamente, con una mimica a due facce della protagonista indiscussa ed il ritmo frenetico dell'opera.

Di sicuro un anime a cui prestare particolare attenzione tratto dal light novel di Carlo Zen (pseudonio di Karuro Zen) da cui è stato tratto anche un manga omonimo.



Consigliato ****

martedì 26 giugno 2018

Boku no Chikyū wo Mamotte - Please Save My Earth

E ora shojo manga atipico!

                                                 
Volete uno shojo manga diverso? Ecco, questo fa per voi!

In Italia è stato pubblicato dalla Planet Manga con il titolo Proteggi la mia Terra di Saki Hiwatari (Global Garden, La Luce della Luna etc.).

Narra le vicende di due ragazzi. Arisu, liceale, e Ren, piccolo e dispettoso vicino di casa delle elementari, ed alcuni coetanei di Arisu, tutti accumunati chi prima, chi dopo da dei ricordi che non gli appartengono.

Tali ricordi si visualizzano ai ragazzi tramite sogni senza un filo cronologico ben preciso ma tutti con i medesimi personaggi visti in prima persona che vengono però chiamati con nomi diversi.
Cosa si nasconde dietro a questi sogni? Che influenza avranno sui protagonisti? Chi sono i personaggi nei loro sogni? Dove sono?



Il personaggio di Arisu (per chi non lo sapesse Arisu vuol dire Alice in giapponese) delicata e fragile e appena trasferita a Tokyo, all'inizio sembra avere un attaccamento morboso verso le piante con la lacrima facile.
È disegnato con un'espressività impressionante tale che ci si immedesima in lei completamente.

Gli occhi di Arisu, disegnati come due pomodorini rovesciati, danno alla protagonista un tocco di dolcezza incredibile. Lo stile dell'autrice inoltre, cresce sempre di più col tempo.

Il personaggio di Ren, all'inizio un piccolo ragazzino dispettoso, cambia dopo l'incidente e - man mano che i numeri si avvicendano - cresce in maniera sconcertante e altrettanto fanno i suoi sentimenti.
È il personaggio durante tutto il manga che matura anche come stile di disegno, diventando alla fine dei 31 numeri che compongono l' edizione italiana.

La maturazione dell'autrice - come già accennato - migliora sia nelle movenze che nello stile e nel tratto di disegno, fino a piena maturità.
Nell'ultimo numero ci offre una storia d'amore, azione e psicologica con poteri esp, con un ritmo drammatico ed incalzante, con una storia un gradino sopra le altre per quanto avvincente e che non smette di stupire per la sua drammaticità.

Cosa non nota e apprezzabile: ogni pagina del manga è corredata ai dialoghi indiretti con l'autrice che appunta le sue riflessioni.

A chi piacciono le storie d'amore vero e fuori dall'ordinario.



Consigliato *****

venerdì 22 giugno 2018

Kōtetsujō no Kabaneri - 甲鉄城のカバネリ



Titolo Non Giapponese: Kabaneri the Iron Fortress 
Genere: Horror, Fantastico, Azione

Dopo un oav di fama mondiale voglio parlarvi di Kōtetsujō no Kabaneri, serie di 12 episodi ambientata in un futuro post apocalittico, prodotta dalla Wit Studio (L'impero dei corpi, Attacco dei Giganti, The Ancient Magus'Bride, etc.) e trasmessa in Giappone nel 2016.

L'anime diretto da Tetsuro Araki (Death Note, Attacco dei Titani, etc.) e sceneggiatura di Hiroshi Seko (Garo the animation, Kill la Kill, etc.), narra le vicende in un Giappone alle prese con una pandemia zombi che ha costretto gli abitanti a trovare riparo in "Stazioni" fortificate collegate da una complessa rete ferroviaria.

Fin qui la trama potrebbe sembrare banale, ma sin dal primo episodio ci si accorge che non è così: l'anime ci catapulta immediatamente nell'azione, introducendoci puntualmente nel mondo dominato dagli zombi.

Ambientazione e fotografia sono di prima qualità e rendono il susseguirsi degli episodi sempre più avvincente. 

L'ottima opening degli Egoist Kabaneri Of The Iron Fortress (op 1 Psycho Pass) è senza dubbio d'impatto e nel primo episodio viene rafforzata dalla non da meno Warcry degli mpi (interna). Di rilievo anche le due ending Grenzlinie di Cyua e Ninelie degli Aimer × chelly, le quali rendono gli episodi già esteticamente perfetti, di livello superiore.

I personaggi sono ben delineati con caratteristiche di ognuno ben distinti.
I protagonisti Ikoma, dapprima tecnico adibito alla manutenzione del treno corazzato, e "Mumei" personaggio all'inizio dei dodici episodi piuttosto misterioso, dall'aspetto di una normale ragazzina, risultano interessanti e di spessore.
Il Character Design di Haruhiko Mikimoto è da brivido, come ad esempio la scena (primo episodio) del sandalo di Mumei, assolutamente di una perfezione assoluta.


Il ritmo incalzante ed incessante ci catapulta in un mondo spaventoso e non privo di complotti ed evoluzioni mozzafiato che porta chi lo vede a domandarsi la terrificante domanda: "C'è speranza per l'umanità?".

Il finale aperto non danneggia un'opera nel complesso ben curata, in un periodo in cui gli anime di bassa qualità vanno per la maggiore, tenendo conto che non è supportato da un manga.
Assolutamente da vedere.


Consigliato *****

mercoledì 20 giugno 2018

Tonari no Totoro - Il mio vicino Totoro

Come primo post per quanto riguarda gli i film anime ho scelto un classico Il mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki dello Studio Ghibli uscito nel 1988.

                                                

Titolo Non Giapponese: My Neighbor Totoro
Genere: Fantastico, Avventura

Opera padre del noto registra di anime Hayao Miyazaki, pluripremiato, narra la storia di una famiglia, trasferitasi in campagna, composta da padre, madre (malata ricoverata in Ospedale) e due bambine: Mei, la più piccola, e Satsuki, la più grande, alla scoperta della loro nuova realtà.
Tra spiriti e spiritelli (Susuwatari, Nekobas, Tororu), le due bimbe incontreranno la creatura Totoro che le conivolgerà in un mondo nascosto.



Totoro creatura enorme e massiccia si mostra alle ragazze bizzarro e tenero risultando buffo e  divertente nell'immediato anche allo spettatore.

Gli ottimi fondali vecchia scuola offrono profondità e un livello di dettaglio incredibile dando a chi lo guarda una sensazione di immedesimazione perfetta, nonché una verosimiglianza ambientale da lasciare a bocca aperta.

Il character design è ben curato. Mei piccola e capricciosa sia nel carattere che nell'aspetto ci riporta ad una fanciullezza dove non si aveva paura di nulla, in cui la fantasia regnava incontrastata in noi, liberi di sognare.

Anche per quanto riguarda Satsuki, anche se più matura della sorellina ci suggerisce il periodo di transito, la voglia d'avventura e di libertà tipici dei bambini che si scontrano contro le prime responsabilità del diventare adulti.



Totoro personaggio cult degli anime giapponesi, ripreso anche in altre saghe di Miyazaki, si inserisce nella storia prefettamente in questo contesto cullando l'esistenza delle due bambine in un mondo fatato (sin dall'inizio del film, per sfociare nella strabiliante scena del Gatto-BUS (nekobas).

Pur restando una bella favola, Il mio vicino Totoro, grazie alla perfetta regia di Miyazaki, è un film leggero, dai toni delicati che riscalda il cuore senza però buttare in faccia i sentimenti al pubblico, senza scene madri strappalacrime o patetiche. Tutto è misurato, calibrato alla perfezione (dalle scene simpatiche a quelle più toccanti).
Un'opera che ci riporta indietro alla nostra fanciullezza e ci permette di sognare ancora, senza vergognarci delle nostre emozioni.





Consigliato *****

domenica 17 giugno 2018

Yureito - Yuureitou (La Torre Fantasma)

Oggi voglio parlarvi di questo manga Yuureitou di Taro Nogizaka edito in Italia per Planet Manga per chi volesse recuperarne i volumi con il titolo La Torre Fantasma.




Tratto dal  romanzo La Torre Fantasma di Kuroiwa Ruikō, racconta delle vicende il cui fulcro e filo conduttore sono una stranissima torre dell'orologio non funzionante il cui meccanismo è tenuto segreto con labirinto annesso.
La Torre fa gola a molti poiché al suo interno si narra sia nascosto un importante tesoro e con il passare degli anni numerosi omicidi per esso sono stati perpretati forse da un fantomatico Shibanmushi.

La Narrazione in chiave moderna (con ambientazione storica) è molto interessante.
Morale, pulsioni emozionali, omicidi ed enigmi intricati si sormontano, dando al lettore solo i giusti indizi con ottimi depistaggi per capire chi è il colpevole come conviene ad un ottimo mistery manga anche se quest'opera dà davvero di più.

Alla lettura si può anche restare inorriditi dai lucidi quanto folli ragionamenti dei personaggi contrapposti ad una storia con relazioni e problematiche moderne dei due protagonisti Testuo e Amano.

Tetsuo, personaggio dall'inizio enigmatico, cerca di convincere Amano, squattrinato e nullafacente incontrato per caso - o forse no - con la promessa di un facile guadagno per impadronirsi del tesoro della torre fantasma. Cosa nasconde il misterioso Tetsuo? Chi è realmente? Amano ne uscirà vivo?

Il personaggio di Tetsuo è sempre per tutta la durata dell'opera misterioso e sfuggente: non rivela mai più del necessario anche se risente di un complesso identitario che lo porterà a conquistare la sua libertà.


Per quanto riguarda il co-protagonista Amano, il quale magistralmente ed espressivamente gestito dall'autore per tutto il manga, resterà in attesa di qualcosa. La decisione di come gestire la sua vita: restare il nullafacente di sempre o diventare qualcos'altro?

Globalmente lo stile di disegno di Taro Nogizaka è pulito, con movenze e lineamenti dei personaggi pressoché delicati e molto espressivi, e le scene di ogni tavola sono ben delineate.
Le emozioni dei personaggi sono ben espresse anche nelle parti in cui i personaggi descrivono rivoltanti, lascive idee ed intenzioni ciniche.
I dettagli del disegno di Nogizaka sono curati con un tratto quasi maniacale a dir poco perfetto ed i corpi quanto gli abiti sono stilisticamente ben eseguiti.

In conclusione, La Torre Fantasma è senza dubbio un manga da consigliare, anche se forse risulta troppo intricato e a volte dispersivo. Infatti si tende per questo motivo a perdere il filo.
Da leggere senza dubbio tutto di un fiato, ma con attenzione. Il finale inoltre non è per nulla scontato.


Consigliato ****

lunedì 11 giugno 2018

Koe no katachi

Come primo post voglio parlarvi di Koe no katachi di Yashitoki Oima, nel mio Paese, l'Italia, è stato pubblicato dalla Star Comics con il titolo A Silent Voice.




Da Koe no katachi è stato tratto un film che in Italia è stato tradotto con il titolo La Forma della Voce, di cui parleremo successivamente.

Yashitoki Oima, già apprezzato qui in Italia per i disegni apportati per la trasposizione in versione manga del racconto Mardock Scramble, confeziona un manga delicato, sensibile, tremendo,agghiacciante e caldo allo stesso tempo.

La storia, ottimamente scritta, parla della relazione inizialmente nata non nel migliore dei modi tra Shoko Nishimiya e Ishida: lei Sordomuta dalla nascita ed Ishida con una situazione familiare difficile.
Come andrà a finire? 
Su questo blog niente spoiler, ci tengo a precisarlo.

 

La lettura si presenta fluida e scorrevole.
I 7 numeri si leggono in un sol boccone. Si soffre e ci si immedesima nei protagonisti e il tema della disabilità di Shoko è trattato in modo superlativo.
Ma cosa si cela dietro e dentro i protagonisti?

Il personaggio e la visualizzazione del mondo del cooprotagonista (Ishida) che si estranea non accettando le persone che ha attorno, danno uno spessore notevole con il suo carattere "fragile". 
La caratterizzazione dei personaggi è precisa al punto giusto: anche il contrasto tra le due madri diametralmente opposto rende la storia molto gradevole sottolineando la differenza dei due mondi.

Per quanto riguarda il disegno ed il tratto che può sembrare parzialmente sporco e non perfettamente maturo, a mio avviso si sposa molto bene con la storia narrata sapientemente in questi volumi - nonostante le tematiche - cullando il lettore in un'armonia di perfezione e fragilità.
Le movenze sembrano molto rigide anche se considerando l'ambiente, la timidezza e titubanza dei protagonisti, non dà particolare problemi con la narrazione e la lettura.

Tuttavia il finale aperto lascia delle ombre sull'opera lasciando un po' l'amaro in bocca ed anche grazie a questo non possiamo certo considerarlo uno Shojo Manga, in ogni caso sicuramente un manga degno di menzione e di spessore.


Consigliatissimo. ****

Why Manga e Anime?

Ci potranno chiedere perché fare un blog su Anime e Manga.
Non ci sono abbastanza siti, youtuber, forum che parlano di questo?

Con questo blog vogliamo cambiare prospettiva e mostrarvi quello che gli altri recensiscono in maniera differente.

Sì, effettivamente siamo appassionati di Manga da tempo immemore e ci farebbe molto piacere se diventasse anche un luogo di scambio di impressioni costruttive e di "consigli per gli acquisti".

Gli Appassionati ci capiranno sicuramente proprio perché proporremmo e saremo cattivissimi nel segnalarvi nel bene e nel male ogni più piccolo dettaglio.



                                 Spero possa piacervi, divertivi e servirvi. Buona lettura.