Oggi volevo far partire una nuova rubrica: Le Saghe.
Il Giardino dei Peccatori è stato adattato dalla light novel con il medesimo titolo scritta da Kinoko Nasu e disegnata da Takashi Tacheuci con la quale fonda i Type-Moon nota come Notes e celebre casa di videogiochi-Light Novel.
Il primo episodio è stato diretto da Ei Aoki (Fate Stay Night, Girls Bravo, Ga-Rei-Zero, Aldnoah Zero, ecc.) la sua regia contiene sia momenti di calma che di tensione e le scene d'azione risultano davvero eccitanti, ricolmi di sunspanse.
La sceneggiatura di Masaki Hiramatsu non sbaglia praticamente nulla sposandosi armoniosamente con le immagini dando la parvenza Thriller-Esoterico alla narrazione.
La storia si incentra su delle improvvise morti per suicidio da un palazzo di una particolare zona della città in cui inspiegabilmente alcune ragazze hanno deciso di porre fine alla loro vita gettandosi dal terrazzo dell'ultimo piano.Del caso se ne occuperà Shiki Ryougi, ragazza molto particolare, taciturna, che veste quasi esclusivamente con il Kimono ed un giubbotto in pelle rossa. La sua particolarità è quella di vedere l'invisibile.
Il co-protagonista che qui si vede solo di sfuggita è Mikiya Kokuto ed è lui il motivo che spingerà Shiki ad indagare lì dove la polizia non ha trovato altro che definire le morti per suicidio.Non ci sono cali di qualità in questo OAV, le scene d'azione sono qualcosa di stupefacente, soprattutto alcune.
La famosa scena dell'arto amputato, benché non sia nulla di particolarmente aggressivo, è cosi pregnante da risultare favolosa nella movenza dell'arto artificiale anche perché accompagnata come tutto l'anime dalle musiche di Yuki Kajiura che lo rendono superlativo. La voce limpida e trasparente della cantante cullano in un primo momento chi guarda questo episodio e negli attimi giusti sono capaci di diventare incalzanti, ritmate per sposarsi con sceneggiatura e regia in modo assolutamente simmetrico generando un risultato da mozzare il fiato.Non potrete distogliere lo sguardo da quest'anime anche se non risponde ai molteplici dubbi sui personaggi ma è al sevizio dell'opera complessiva.
Assolutamente da recuperare e da vedere.
Consigliato *****
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